Sono un ragazzo che ha tanti ricordi del suo passato da bambino e da ragazzino. Da bambino ero sempre umiliato da altri bambini perché i miei genitori erano poveri. Avevo dei vestiti regalati dalla chiesa ai miei genitori. Mio padre lavorava quando qualcuno lo chiamava e i padroni ci sfruttavano con pochi soldi in nero. Decidevano loro sulla nostra vita ed io già da bambino vedevo cose ingiuste. Un giorno mio padre aveva fatto un concorso per fare lo spazzino per il Comune. Era primo nella lista, noi eravamo contenti, abbiamo festeggiato! Ma un giorno qualcosa cambiò, mio padre non era più primo della lista. Mia madre piangeva, mio padre anche, ed io li vedevo. Nella loro vita avevano avuto una possibilità ma qualcuno aveva deciso su di noi. Io sono andato di notte al balcone a guardare il cielo piangendo e me la prendevo con tutti. Cominciai a lasciare la scuola media per trovare un lavoro. Il primo lavoro era nella pompa di benzina di mio zio. Poi ho avuto qualche problema con i piedi perché non riuscivo a camminare. Mio padre pensava che fosse la benzina e sono andato a lavorare da suo cugino per fare il meccanico d’auto. Poi ho cambiato un altro lavoro e ho fatto il macellaio. Mio fratello dopo qualche anno si è ritirato anche lui dalla scuola media. Avevo trovato un lavoro da salumiere. Nel mio quartiere già vedevo il disprezzo della gente per la mia famiglia. Un giorno mio cugino mi invitò ad una festa, di domenica pomeriggio, era un grande garage e c’era tanta gente. Ho visto mio cugino mentre stava arrotolando una cartina con una sigaretta dove aveva messo polvere marrone (che si chiama haschisc) e mi chiese se avevo mai provato una canna. Gli risposi di sì. Lui la accese con il suo amico e me la passò. Quel giorno ho ballato tutto il pomeriggio. Hanno cominciato a piacermi le canne di haschisc e marijuana e avevo cominciato anche a bere tanto. Un giorno mio fratello mi invitò a conoscere degli amici e me li presentò. Uno si chiamava A., un altro E., era marocchino e un altro si chiamava A. anch’egli marocchino e poi soprattutto D. Quella sera siamo andati a casa di D., c’era tanta gente, tante ragazze, tanto alcol, tanta marijuana e haschisc. Io comincia a bere vodka alla frutta e fumare tanto, ero tanto fuori! D. cominciò a distruggere la casa dei suoi genitori e ci invitava a farlo con lui, era solo per divertimento. Poi l’indomani mattina mi svegliai a casa di D., c’era ancora tanta gente, la casa distrutta. Poi arrivarono i genitori di D., io pensavo che succedesse qualcosa di brutto e invece niente. I suoi genitori hanno chiesto a D.: “Cosa hai fatto?” e D. rispose: “Niente mamma ho solo fatto una festa”. All’indomani la casa era come prima! Mio fratello dopo un mese lasciò il gruppo di amici ed io rimasi. Ho cominciato ad uscire con D. e gli altri. Vedevo soldi facili, spacciavano, rubavano e tante altre cose ma a me non piaceva. Non andavo a casa, stavo sempre in giro, ragazze, droga, alcol, non me ne fregava di nessuno. Mio padre non voleva che frequentassi quella gente e soprattutto D. Un giorno glielo disse addirittura ma dopo solo mezz’ora eravamo di nuovo assieme. Mio padre lo venne a sapere e mi vennero a cercare e ci fu un violento scontro tra D., mio zio e mio padre. Da quella volta piano piano D. ed io ci siamo allontanati, io avevo preso un’altra strada. Un giorno avevo bevuto tanto e in tasca avevo una bottiglia di whisky e vidi un uomo che barcollava e mi sono seduto vicino a lui perché era curioso, era un personaggio. Si chiamava C. Mi raccontò tante balle perché era fuori di testa. Abbiamo bevuto insieme del whisky, lui era strafatto di eroina ma io ancora non capivo. Un giorno andai al teatro con amici e incontrai di nuovo lui con altri amici tra cui uno soprannominato Filosofo. Ho cominciato ad uscire con loro, mi drogavo con psicofarmaci con pastiglie e trip. Sapevo che loro si facevano di eroina in vena, e un giorno dissi loro che avevo 50.000 lire, loro erano in astinenza e gli ho detto che se loro compravano una dose di eroina, io volevo provarla. C. mi diede uno schiaffo e mi disse:”prendo le 50.000 ma non ti faccio provare niente!” e allora io gli ho risposto:”se non sei tu sarà un altro che lo farà!”. Dopo tanti tentativi lo convinsi. Ho dato le 50.000 lire a uno di loro. Dopo poco è arrivata una persona e siamo andati in una casa occupata da C., vidi che lì avevano preparato tutto, prima si sono fatti loro e poi C. mi ha fatto a me. Come prima cosa arrivò il flash e poi una sensazione inspiegabile, poi stavo bene con me stesso. Tutti ci siamo dati un bacio in bocca, si chiamava il “bacio tossico”. E da quella volta ho cominciato a farmi di eroina. Avevo 14 anni o 13 anni, non mi ricordo. Ho cominciato a stare in strada, chiedevo i soldi alle persone per l’eroina o per bere e questo fino all’età di 18 anni. Un giorno ero con C. ed altri e questi mi disse di andare a comprare del vino, ma al ritorno non c’erano più. Una persona mi ha poi raccontato cosa fosse successo si erano rivoltati a dei carabinieri e i miei amici erano stati arrestati. Da quel giorno non li ho più visti. Un giorno mentre mi trovavo in piazza, sentii la voce di mio padre che mi chiamava e mi disse: “sali in macchina” ed io sono salito e mio padre è partito. “Dove stiamo andando” gli chiesi ed egli mi rispose: a V.! “Come, neanche ho salutato i miei amici, neanche mia madre!” e lui mi rispose: “Come … tua madre? Se quando di recente ha partorito tu non sei venuto, lo sai che tuo fratello stava per morire e tu, tu dov’eri?” E mio padre scoppiò a piangere. Mi ritrovai in un paese che si chiama V. in provincia di V. per trovare lavoro. Il cugino di mio padre che ci aveva ospitato ci chiese dei soldi ma noi non li avevamo e allora siamo andati via a dormire in macchina mentre fuori c’era la neve. Ho trovato lavoro dopo un mese. Dopo qualche mese sono venuti tutti i familiari. Io andavo a P. per comprare il fumo e l’eroina. Ma un giorno sono andato via di casa per viaggiare e la stessa sera ho trovato una ragazza che si chiamava C. e sono stato a casa sua per 4 mesi. Poi sono tornato dai miei genitori e sono arrivati i carabinieri per portarmi a fare il militare. Dopo 5 mesi sono stato riformato con l’articolo 33 A, non adatto alla vita militare e sono andato a B. a trovare dei ragazzi punk. Ho conosciuto un’altra ragazza con cui ho vissuto due anni, amore di fuoco! Poi dopo un litigio lei è andata dai suo genitori ed io ancora a B. dove ho incontrato un amico di vecchia data ed ho ricominciato a bucarmi. Sono entrato in un gruppo e certe volte non ero cosciente di quello che facevo. Un giorno alcune persone che mi conoscevano mi hanno scoperto, mi avevano considerato come un figlio e mi hanno fatto uscire dal gruppo. Dopo questa esperienza tanto traumatica sono tornato a casa dai miei genitori, loro stavano prima in un paese e poi l’hanno cambiato. Io non sapevo dove fosse la casa dei genitori. Sono sceso dalla corriera e la prima casa che ho visto mi sono diretto lì. Non so se è la fortuna o qualche altra cosa ma la casa dei miei genitori era proprio quella. Quella volta sono riuscito ad uscire dall’astinenza in una settimana e mezzo. Per un paio di mesi sono stato tranquillo poi ho conosciuto una ragazza e ho ricominciato a fumare canne, mangiare pastiglie e trip. Poi sono partito di nuovo da solo in giro per l’Europa, in auto, mi sono fermato in Spagna, a G. e lì ho cominciato a fare le pere con eroina e coca per due mesi. Poi sono tornato a casa dai miei genitori. E un giorno mio fratello mi portò in un bar e mi presentò una ragazza e mi sono innamorato, ci vedevamo tutti i giorni. Un giorno che era il suo compleanno ci siamo mesi insieme. E da quella volta la mia vita è cambiata. Dopo tre anni che stavamo insieme lei è rimasta incinta ed è nata Maria. Per quattro mesi sono stato con mia figlia e la mia ragazza. Alla mattina alle sei prima che io andassi al lavoro veniva mia suocera. La sua presenza mi procurava delle difficoltà ed una mattina non ce l’ho fatta più e ho litigato con lei, ho rotto una vetrata e mi sono poi lasciato con la mia ragazza. Per tre lunghi anni ci siamo rimessi insieme e ci siamo lasciati, lei mi faceva vedere la bambina di nascosto da mia suocera. Poi negli ultimi anni sono caduto in depressione e ho cominciato a bere e a drogarmi di nuovo. Piano piano ho perso il lavoro, la casa e sono rimasto in mezzo ad una strada e sono andato in un’altra città. Ho cominciato a rubare, a chiedere soldi e tante cose brutte. Dopo un anno i miei genitori sono venuti a cercarmi e mia hanno trovato. Mi hanno portato via con loro, ero messo proprio male. Sono andato al Se.R.T. ma un giorno però ho smesso di prendere i farmaci. I miei genitori non sapevano che io non prendevo più le medicine e sono letteralmente schizzato. Ho fatto a pugni con i miei fratelli e mio padre e mi hanno buttato fuori casa e sono rimasto di nuovo in balia di me stesso. Ho cominciato di nuovo a rubare per l’eroina e la cocaina. Un giorno, con un altro ragazzo anch’egli in astinenza abbiamo visto delle biciclette nuove e le abbiamo rubate e ci hanno beccato i Carabinieri e ci hanno portato in carcere, per me non era la prima volta! Mi hanno fatto il processo per direttissima, mi stavano condonando un anno e mezzo, ho patteggiato e mi hanno dato otto mesi. Prima del processo ho incontrato una donna che era un’assistente sociale e mi aveva proposto di andare in una comunità e io ho accettato. Quando mi hanno condonato, l’assistente sociale e l’avvocato hanno chiesto al giudice di andare a scontare la pena alternativa in comunità e di darmi una possibilità e il giudice ha accettato. Sono in comunità da quasi un anno e sto cercando di cambiare. Basta con la droga!! Voglio essere felice con mia figlia per sempre.